sabato 28 marzo 2009

Le Ausiliarie della Repubblica Sociale Italiana, primo esercito femminile italiano


Con l'Italia divisa in due, dopo l'8 settembre 1943 e la costituzione al nord, da parte di Mussolini, della Repubblica Sociale Italiana (RSI), alleata con i tedeschi ed in lotta contro le forze angloamericane che avevano invaso dal sud la penisola e stavano avanzando verso il nord, venne promulgato dalla RSI il 18 aprile 1944 un decreto ministeriale che istituiva una nuova unità dell'esercito per le donne dai 18 ai 45 anni. Le ausiliarie normalmente non erano armate, ma durante i corsi di addestramento le veniva anche insegnato l'uso delle armi. La disciplina era molto rigida e la voglia di vendere cara la pelle molto accentuata come fu nella pianura Pontina contro le forze angloamericane, quando molte di esse combatterono sotto il comando di Fede Arnaud assieme agli uomini della Decima Mas. Il comandante in capo era la contessa Piera Gatteschi Fondelli, con il grado di generale di brigata. Le ausiliarie facevano parte del SAF (Servizio Ausiliario Femminile). Il corpo contava circa 6000 donne tutte volontarie. La divisa era quella grigioverde dei militari, con la gonna lunga 4 cm. sotto il ginocchio, il gladio sulle mostrine e sul basco, una fiamma ricamata di rosso. Erano adibite ai servizi ospedalieri, ai servizi militari negli uffici, nei presidi, nelle caserme, nei depositi, nei posti di ristoro, in cucine e refettori, nella difesa antiaerea come aerofoniste e marconiste. Seguivano gli spostamenti delle truppe al fronte e talvolta combattevano come accadde nella pianura di Nettuno o sulla Linea Gotica. A guerra finita dopo il 25 aprile 1945, circa 300 ausiliarie vennero uccise dai partigiani comunisti.