sabato 2 giugno 2007

Napoleone e la Chiesa

Nel giugno del 1800, Napoleone, per consolidare il suo potere politico, vuole iniziare un dialogo distensivo con la Chiesa ed i suoi primi approcci avvengono con il clero di Milano, poi in seguito continuerà con il Papa. Il 15 giugno 1801 conclude il Concordato con Pio VII. Questo Concordato per la Chiesa è importante per poter riassorbire tutte le spinte troppo progressiste o reazionarie che cercavano di allontanarsi dal potere centrale di Roma, dopo gli sconvolgimenti politici avvenuti sia con la rivoluzione francese che con la conquista da parte di Napoleone di molti Stati europei. Per l'imperatore una pacificazione religiosa era conseguentemente un rafforzamento del suo potere. A partire dal 1805 ci sono delle resistenze della Chiesa che si rifiuta di nominare alcuni vescovi voluti da Napoleone e non riconosce i nuovi re, come Murat a Napoli e Giuseppe (fratello dell'imperatore) in Spagna. E' contraria anche al nuovo catechismo imperiale voluto da Napoleone. Nel 1809, Roma viene occupata dai francesi e viene condotta una politica contraria alle Congregazioni Religiose ed inoltre Napoleone vuole controllare l'insegnamento religioso nelle scuole. Dopo la caduta dell'imperatore francese nel 1815, la chiesa farà un nuovo Concordato con la nuova Monarchia francese, retta da Luigi XVIII nel 1817.