mercoledì 4 ottobre 2017

Dallo Statuto Albertino del 1848 alla Costituzione Italiana del 1948

Le Rivoluzioni europee del 1848 che erano iniziate in Francia, avevano come scopo finale per i borghesi ed i proletari di ottenere le Costituzioni e per alcuni Stati anche l'indipendenza.. Il fermento rivoluzionario in Italia aveva costretto il Regno delle Due Sicilie ed il Gran Ducato di Toscana a concedere la Costituzione. Ora toccava al Piemonte ed il re Carlo Alberto, nonostante le pressioni della piazza e dei leader liberali Cavour e D'Azeglio, non voleva firmarla. Poi dopo animate discussioni e lunghe riunioni si decise a farlo. Le piazze di Torino che si erano fatte tumultuose divennero immediatamente festanti. Ora con lo Statuto Albertino il Piemonte aveva finalmente la sua Costituzione. Dopo la Prima Guerra d'Indipendenza del 1848-49, che vide il ritorno negli Stati Italiani dei sovrani che erano scappati durante i moti rivoluzionari, anche le Costituzioni vennero cancellate. Il solo Piemonte la mantenne divenendo così lo Stato guida per molti patrioti italiani. Nel 1861 sarà proprio il Piemonte a realizzare l'Unità della Nazione. Durante il ventennio fascista (1925-1945) lo Statuto Albertino restò in vigore, ma venne svuotato dalle leggi fasciste del 1925. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945 i partiti antifascisti fecero la nuova Costituzione Italiana che entrò in vigore nel 1948 e che viene tuttora applicata.