lunedì 15 aprile 2013

LA FRANCIA DI NAPOLEONE III

La pagina introduttiva del mio seguente libro è la seguente:
Un Paese in bilico tra  Monarchia e  Repubblica, che risentiva ancora dei moti del 1848 con le quali si era liberato del re Luigi Filippo d'Orléans, instaurando la Repubblica.
Napoleone III che era già presidente della Repubblica, il 2 dicembre 1851 aveva attuato un colpo di Stato ed emanato una nuova Costituzione (14 gennaio 1852) che concentrava tutto il potere nelle sue mani.
Negli anni del suo impero (1852-1870) l'industria e l'agricoltura, anche per le nuove scoperte tecniche, ebbero un forte sviluppo e la linea ferroviaria venne estesa sempre più nel Paese.
Nel 1867 si svolse a Parigi la grande Esposizione Internazionale e gli stands furono collocati sull'immenso campo di Marte. Poi Napoleone III, con la collaborazione del barone Haussmann, abbatté la Parigi medioevale, creando immensi boulevards e l'Opera.
In politica estera fu un giocatore d'azzardo, e senza volerlo diede una spinta decisiva all'Unità d'Italia, che secondo gli accordi con  Cavour, primo ministro piemontese, doveva solo estendere il Piemonte aggiungendo la Lombardia e il Veneto, ma poi, come sappiamo, le cose andarono diversamente.
Molto rischiosa fu l'avventura messicana che si concluse nel 1867 con la fucilazione di Massimiliano d'Asburgo, suo protetto come imperatore del Messico.
Terminò poi in modo disastroso il suo impero del 1870 con la sconfitta contro la Prussia di Bismarck, il quale dal castello di Versailles proclamò la nascita del Reich tedesco.
Comunque esaminare, i diciotto anni dal 1852 al 1870 dell'impero di Napoleone III è senz'altro interessante perché la Francia sia nel bene che nel male fu  protagonista sulla scena europea ed anche mondiale, sia per il suo impegno messicano che per le colonie africane.
Un Paese importante, anche se non più a livello del primo Napoleone, ma pur sempre in grado di cambiare e modificare il quadro della storia.