venerdì 23 maggio 2008

GLI STATI ITALIANI NEL 1859, PRIMA DELL'UNITA'

Il Regno di Sardegna
Capitale Torino, il territorio comprendeva il Piemonte, la Liguria, la Savoia, Nizza, il Principato di Monaco e la Sardegna. Era l'unico Stato italiano ad avere una Costituzione dal 1848. Il re era Vittorio Emanuele II ed il capo del governo, il conte Cavour. La maggior parte delle persone che volevano l'Unità d'Italia vedevano ormai nel Regno di Sardegna, l'unico Stato che potesse compiere questa impresa. Gli esuli degli altri paesi italiani erano circa 30.000. Il suo sviluppo economico assieme a quello del Lombardo-Veneto era il più avanzato e la rete ferroviaria la più estesa con 850 km contro i 524 del Lombardo-Veneto. La Costituzione aveva permesso la libertà d'opinione e stimolato la circolazione delle idee e dei giornali ed attirato per l'appunto gli esuli perseguitati negli altri Stati. L'esercito era il più completo e preparato tra quelli dei vari stati italiani e contava circa 70.000 uomini.
Il Regno Lombardo-Veneto
Era uno Stato satellite dell'Austria che era retta dalla monarchia asburgica ed il cui imperatore era Francesco Giuseppe. Aveva due governatori: uno civile, Massimiliano d'Asburgo fratello dell'imperatore e l'altro militare, il maresciallo Gyulai. Dopo le rivoluzioni del 1848 e la spaccatura che si era creata tra l'Austria ed un parte della popolazione, si iniziò dal 1857-58, sopratutto sotto la spinta di Massimiliano a condurre una politica di riconciliazione che potesse recuperare la fiducia della popolazione. 60.000 soldati lombardo-veneti erano arruolati nell'esercito austriaco. La percentuale di alfabetizzazione era la più alta della penisola: 50% in Lombardia e 40% nel Veneto, questo poichè il governo aveva reso obbligatorie le prime tre classi elementari. La nobiltà e la borghesia volevano contare di più come classe dirigente e non accettavano che tutte le decisioni venissero prese da Vienna. Guardavano quindi verso il Piemonte che con l'unificazione le avrebbe rese protagoniste.
Ducato di Parma
Comprendeva i territori di Parma e Piacenza. Era retto da Maria Luisa di Borbone.
Ducato di Modena
Comprendeva i territori di Modena, Reggio Emilia e Massa Carrara. Il sovrano era il duca Francesco V d'Austria-Este.
Granducato di Toscana
Il sovrano era il granduca Leopoldo II di Lorena. Pur non avendo una Costituzione, il paese manteneva una politica tollerante e le idee circolavano senza essere represse troppo severamente. Era l'unico Stato a non avere la pena di morte, che venne introdotta con il nuovo codice penale del 1853, ma mai applicata.
Lo Stato Pontificio
Comprendeva le regioni del Lazio, Umbria, Marche, le Romagne e una parte dell'Emilia. Pio IX era il papa-re ed il governo e tutte le amministrazioni erano monopolio del clero. Era un governo repressivo che aveve riempito le prigioni di liberali e democratici e non aveva dato impulso all'economia del paese.
Il Regno delle Due Sicilie
Il re era Francesco II, ma sino alla morte avvenuta proprio nel 1859, aveva governato il padre Ferdinando II. Il territorio comprendeva tutte le regioni meridionali ed includeva anche la Sicilia. I rapporti con questa regione che aveva più volte cercato l'indipendenza erano sempre tesi. Il re aveva attuato una politica repressiva nei confronti dei liberali, dei democratici e della classe intellettuale, moltissime erano le persone in prigione. Napoli con 445.000 abtitanti era la città più popolosa di tutta la penisola. Le poche industrie tessili e metallurgiche si reggevano grazie agli alti tassi doganali. Nonostante fosse lo Stato più esteso della penisola, le ferrovie avevano soltanto 100 km. e le strade percorribili erano molto poche. La maggior parte del bilancio veniva speso per l'esercito, mentre quasi niente per l'istruzione e le opere pubbliche. Infatti gli analfabeti erano l'85%. La situazione dei contadini era drammatica. Essi non percepivano ne salari come nell'Italia settentrionale e neppure veniva applicata la mezzadria come in quella centrale. Vivevano solo di offerte di beni in natura che ricevevano dai padroni.