martedì 10 aprile 2007

I francesi che combatterono con i tedeschi nella seconda guerra mondiale

La Francia venne occupata dall'esercito tedesco nel giugno 1940 e ci rimase sino all'agosto del 1944. Nella parte sud del Paese, dopo l'armistizio chiesto dal maresciallo Pétain, si instaurò il governo di Vichy, con a capo lo stesso maresciallo. Tutto il resto del territorio, più della metà della Francia, restò sotto il controllo diretto dei tedeschi. A Parigi venne fondata il 7 luglio 1941, "La Légion des Volontaires Francais" che portò a combattere con l'uniforme tedesca ed un piccolo scudo con i colori della bandiera francese cucito sulla manica destra della giacca, 2400 uomini sul fronte russo nel dicembre 1941. Dopo furiosi combattimenti e forti perdite, venne ricostituito un contingente di 2700 soldati nel 1942. Questi uomini si batterono sino al giugno del 1944, dopodichè i superstiti rimasti vennero assorbiti nella divisione delle SS francesi che era stata fondata con circa 1500 volontari nel 1943. La nuova formazione venne chiamata "SS Charlemagne" e poteva contare su circa 7000 unità, che provenivano oltre che dalle SS francesi e dalla Légion des Volontaires Francais anche da altre forze tra cui la principale era la Milizia, corpo militarizzato d'estrema destra. Dopo numerosi combattimenti contro i russi che avanzavano verso il cuore della Germania, i superstiti della "SS Charlemagne" resteranno a difendere gli ultimi palazzi di Berlino, tra cui quello della Cancelleria (tempio del governo hitleriano), sino al 2 maggio 1945, data dell'ultimo e vittorioso assalto russo.

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