venerdì 3 settembre 2010

IL BRIGANTAGGIO NEL SUD DOPO L'UNITA' D'ITALIA (1861-1865)

La pagina intoduttiva del mio suddetto libro è la seguente:
Con il crollo del Regno delle Due Sicilie ad opera dei volontari di Garibaldi, ben aiutati dalla marina inglese e favoriti dal comportamento disfattista, miope e incapace degli alti ufficiali dell'esercito borbonico, che anzichè opporre una tenace resistenza alle camicie rosse, sembrano favorire la disintegrazione del proprio esercito, si viene a creare nelle terre dell'ex Regno Borbonico una ribellione al nuovo governo italiano.
Sono le bande dei briganti che ora combattono non solo per le loro ruberie, ma anche per restaurare il legittimo Regno delle Due Sicilie e rimettere il re Francesco II sul suo trono.
Ora queste bande si sono molto ingrossate ed alcune raggiungono migliaia di uomini. Si sono uniti ad esse anche molti soldati e sottufficiali dell'ex esercito borbonico, mentre il re Francesco II, dal suo esilio a Roma nello Stato Pontificio, invia soldi, mezzi e ufficiali per coordinare questi ribelli, che in fondo sono sempre rimasti quelli che erano, briganti.
E' una guerra che non si può vincere contro la forza e le capacità del nuovo governo italiano, ma che comunque in qualche modo non vuole accettare in silenzio la prepotenza con cui un Regno legittimo è stato cancellato.
Una testimonianza debole, ma significativa.

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