martedì 20 febbraio 2007

L'Italia e la conquista dell'Etiopia nel 1935-36

La guerra d'Etiopia dura sette mesi dall'ottobre 1935 all'aprile 1936. La guerra viene condotta con mezzi all'avanguardia per l'epoca contro un paese di circa 10 milioni d'abitanti che per il 90% è contadino e per l'80% analfabeta. L'Italia schiera 400.000 soldati (di cui 150.000 miliziani del partito fascista), 450 aerei, molti mezzi automobilistici che trasporteranno per intero le truppe. Le basi logistiche diventano le nostre colonie della Somalia e dell'Eritrea. Assieme agli italiani combattono: 60.000 eritrei, 20.000 somali e 12.000 libici. Contro queste forze si trova l'esercito etiopico di 200.000 uomini armati solo di fucili, scarsi sono i mezzi motorizzati. L'esercito italiano usa in grande quantità l'iprite, gas velenoso. I costi di questa guerra di conquista diventano enormi. Si pensi che negli anni '30 le spese totali dell'Italia erano di 25.000 miliardi annui, mentre dal '35 al '40 raggiungono i 60.000 miliardi. Escludendo pure i costi per la guerra spagnola (1936-39) di 10.000 miliardi annui, si raggiungono comunque i 50.000.
La guerra viene appoggiata dagli intellettuali quali D'annunzio, Martinetti ed Oliari, mentre anche gli ambienti antifascisti moderati l'approvano. Nonostante la vittoria di Badoglio nel 1936, diverse zone del paese sono ancora controllate dai partigiani etiopici. Contro queste bande vengono inviati gli ascari (soldati eritrei al servizio dell'Italia).

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