martedì 12 febbraio 2008

LE "SS" ITALIANE


Con la proclamazione dell'armistizio con gli angloamericani da parte di Badoglio l'8 settembre 1943 e la fuga del re verso il sud del Paese, l'esercito italiano venne lasciato, sia in Patria che all'estero, senza ordini precisi. I soldati diventarono degli sbandati, tra questi c'erano quelli che cercarono di rientrare a casa ed altri che volevano continuare a combattere a fianco dei tedeschi loro alleati sino al giorno precedente. Intanto, dopo la liberazione di Mussolini e la nascita del nuovo governo della Repubblica Sociale Italiana nel nord del Paese, si crearono le prime unità combattenti. Circa 20mila volontari chiederanno di far parte delle "Waffen SS". Le "SS" contarono durante la guerra circa 900mila uomini che accanto alle divisioni tedesche (500mila) avevano anche la partecipazione di soldati di ben 19 Paesi. I volontari italiani provenivano da tre nuclei, quelli addestrati nel campo di Muenzingen, a sud di Stoccarda, da Debica in Polonia e da Praga. Nella seconda metà di novembre 1943 avvenne il rientro in Italia delle truppe dei campi di Muenzingen e Praga, quelli di Debica rimpatrieranno più tardi. Dal marzo 1944 entrano in funzione i 35 centri d'arruolamento in Italia. A Milano nasce il loro settimanale che si chiama "Avanguardia". Il giuramento delle "SS" italiane è di fedeltà verso il Fuehrer. La divisa era italiana, ma portava le mostrine delle "SS" rosse anzichè nere ed un fregio sulla manica sinistra che rappresentava un'aquila su un fascio littorio. Al loro rientro in Italia vennero impiegate negli scontri contro i partigiani per il controllo del territorio. Due battaglioni vennero però inviati contro gli angloamericani nei pressi di Nettuno e Civitavecchia: il "Vendetta" e il "Debica". Per il grande valore dimostrato sul campo di battaglia e le perdite che supereranno il 50% dei combattenti, il generale Wolff, capo delle "SS" in Italia, autorizzerà il battaglione "Vendetta" di fregiarsi delle mostrine nere, come per le divisioni tedesche. Soltanto il 9 marzo 1945, le diverse unità, assunsero il nome definitivo di "29a Divisione SS Italiane". Ormai gli avvenimenti stavano precipitando ed alla fine di aprile la guerra in Italia terminava. I reparti che riuscirono ad arrendersi agli angloamericani vennero inviati nei campi di prigionia, mentre quelli catturati dai partigiani venivano immediatamente passati per le armi.

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